TRATTO DA FACEBOOK, DI LORENZO VALDA.
Particolare e sicuramente originale, è l’accostamento realizzato dalla Birroteca Beer Bunny di Noventa Vicentina (circa a metà di via Masotto), nel realizzare un nuovo tipo di birra artigianale [1] intitolandola a “Masenello”, un famoso personaggio di Noventa del 1800, purtroppo, ancora poco conosciuto. Alcuni mesi fa, sono stato contattato da Enrico Birro che lavora nella suddetta attività, che voleva avere notizie su alcuni personaggi più famosi del nostro paese, per poi dedicare ad uno di questi la suddetta bevanda. L’idea mi è piaciuta, perchè la considero un modo, di certo alternativo, per far conoscere o riscoprire qualcuno che ha veramente lasciato il segno nella nostra comunità. Alla fine, la scelta è caduta su “Masenello”, ovvero sull’abate don Antonio Masenello, un grande sacerdote e scienziato noventano del XIX secolo, di cui dobbiamo essere fieri.
Per chi ha voglia di leggere, ecco la sua storia.
Antonio Masenello, è nato a Noventa nel 1799. Dopo essere entrato nel Seminario di Vicenza, a soli 20 anni, discute pubblicamente alcune tesi di filosofia in latino “Sulle Facoltà dell’Anima”, che poi sono date alle stampe. Nel 1821, nonostante fosse ancora studente, è eletto Maestro di fisica e matematica, del Seminario di Vicenza. Nel 1822, è ordinato Sacerdote. Nel 1825, è nominato Professore di matematica pura e fisica, sempre nel medesimo Seminario. Tuttavia, per problemi di salute, è costretto a rinunciare a questo incarico e quindi, nel 1826, si trasferisce Campiglia dei Berici come Parroco. Nella quiete di questo paese, continua i suoi studi e qui riceve il titolo di Abate, anche come riconoscimento per il suo impegno scientifico. Nel 1832, guarito, torna alla sua casa natia di Noventa. Il 1833 segna l’inizio del periodo più fecondo del Masenello. Inizieranno ad essere dati alle stampe i suoi scritti, sia a carattere scientifico ma anche religioso. Inoltre, inizierà a costruirsi la fama di grande e coltissimo predicatore: esordisce a Rovigo; poi, dal 1837, è a Capodistria, a Piacenza, a Trieste, a Venezia, a Milano, a Mantova, più volte a Vienna, a Treviso e in tantissimi altri centri minori. Continua però con i suoi studi scientifici e, dal 1838, dedica molto del suo tempo allo studio della meteorologia, iniziando a pubblicare il “Lunario Meteorognostico Vicentino”. Dopo l’Unità d’Italia (1861), si impegna con passione nella vita civile di Noventa. È uno dei fondatori della Società Spedale (1862), poi confluita nella Congregazione di Carità, che gestisce i fondi del lascito di Pietro Milani e le offerte di altri noventani, per la costituzione e la realizzazione del locale Ospedale (inaugurato nel 1879). Dal 1870 e fino alla sua morte avvenuta nel 1878 (a 79 anni), è Consigliere Comunale di Noventa e Revisore dei Conti. Di lui, mons. Giovanni Bertapelle (arciprete di Noventa per 50 anni dal 1889 al 1939), scrive nel suo diario Cronistorico: « 1799-1878. Ha segnato l’epoca della vita di un personaggio che non si può omettere nella storia di Noventa, perchè dei Noventani nessuno ancora gli è passato innanzi: dico d’Antonio Masenello … Nel 1835 si dà alla predicazione; a Rovigo esordisce ed il Gozzi lo loda quale oratore apostolico ed efficace … Nel 1836 è in patria e ne abbiamo la sua benedizione quaresimale che è qualche cosa di magnifico … Moltitudine di pubblicazioni d’ogni genere in suo onore, quali si possono vedere nel suo volume Vanitas Vanitatum, ove sono raccolte. Dal 1842 in poi, si dedicò alla Meteorognosia e seguì inesauribile in ogni sorta di pubblicazioni in Italia e all’estero. Butta in pubblico il suo Lunario Meteorognostico, che continua tuttora sotto il nome di Giovanni Spello di Pojana [2], che non era che il suo servitore; lavoro che non è che il risultato di interminabili e continue osservazioni … Fu un verseggiatore inesauribile e si conservano inedite contro l’Inghilterra, Carlo Alberto, l’Austria ecc.. A lui fu intitolata la Via Bragli (l’attuale Via Masenello, dove c’è il Cimitero), dove aveva la sua abitazione e dove, per incuria dei suoi eredi, molte cose andarono miseramente disperse e rosicchiate dai topi, che meritavano di essere conservate … ». Questi che seguono, sono alcuni scritti del Masenello. • Come già detto, nel 1819 (appena ventenne), esordisce con una dissertazione filosofica redatta in latino “De Praecipuis Animi Humani Facultatibus”. • Nel 1833, pubblica la “Regola del Pronostico del Temporale”, con la quale descrive il formarsi dei temporali e detta anche alcune regole, tuttora valide, sulla previsione e sulla natura di questi. • Nel 1834, pubblica “Il Progetto di un Mulino a Vapore a Noventa”, che fa conoscere l’aspetto imprenditoriale e di profondo conoscitore delle nuove scoperte scientifiche. • Nel 1836, diede alle stampe la “Benedizione con cui Metteva Termine alle (sue) Quaresimali Fatiche nella Chiesa Arcipretale di Noventa Vicentina”; questo lavoro gli procura unanimi consensi e fama. • Nel 1838, iniziano le pubblicazioni sulla meteorologia con i “Proemi alle Effemeridi” (previsioni meteorologiche sull’intero anno), che durano fino al 1872. • Nel frattempo, inizia la pubblicazione del “Lunario Meteorognostico Vicentino”, conosciuto come il “Lunario del Pojana”. Nei Proemi spiega chiaramente, come giunge a compilare i pronostici sul tempo dell’anno, avvalendosi delle ricerche precedenti di studiosi sulle fasi lunari, applicate alla scienza della statistica. Negli ultimi anni, da matematico puro quale era, tenta nuove strade sulla previsione dei fenomeni atmosferici, basandosi sulla statistica (ancora oggi è così …). • Nel 1858, pubblica la “Applicazione al Principio di Herschell sulla Influenza Lunare”, dove illustra come John Herschell, figlio del grande astronomo Friederich, riesca a spiegare in modo scientifico il collegamento tra le fasi lunari e il cambiamento del tempo atmosferico e le modifiche che egli intende fare a questa regola, per renderla applicabile anche alle nostre latitudini.
Per chi volesse appronfondire, consiglio di leggere il libro “Don Antonio Masenello – La Vita e le Opere”, pubblicato da Maurzio Merlin nell’anno 2000, da cui sono tratte buona parte delle suddette informazioni. Questa pubblicazione, dovrebbe essere ancora disponibile presso la Segreteria del Comune di Noventa Vicentina.
[1] « È la nostra (della Birroteca Beer Bunny) ultima creazione brassicola in stile monaco. Il colore va dal ramato chiaro al bruno; gli aromi parlano di panificato (anche dolce) a lunga cottura, con toni di lieve caramello, biscotto e miele scuro; il gusto (nel contesto di un sorso dal corpo di media robustezza e discreta avvolgenza), è abboccato e bilanciato dai confermati tostati ».
[2] Bertapelle ci dice che Giovanni Spello, era il servitore di Masenello ed è certo che fosse un contadino, figlio di contandini. Probabilmente, Spello, era un tipo “sveglio” a cui l’abate insegnò, oltre a leggere e a scrivere, anche tutto quanto necessario per portare avanti nel tempo il “Lunario” in autonomia. Perchè il sacerdote-scienziato non volle mai apparire in prima persona nel “Lunario”, non lo sappiamo.